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Università di TORINO

Radiodiagnostica

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Questionari Ministeriali

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Pagella ssmreview:

8/10

Didattica

9/10

Impegno Lavorativo

6/10

Qualità Ambiente

7/10

Qualità Struttura

8/10

Pratica e Autonomia

4/10

Rotazioni e Rete

6/10

Possibilità Ricerca

50

Ore Settimanali

12

Mesi Extrarete

0

Guardie Mensili

Le recensioni di questa scuola:

Recensione di uno/a specializzando/a del 2° anno

15 aprile 2025

Pagella

Valutazione globale:
(7.0/10)
Didattica:
(8.0/10)
Impegno lavorativo:
(9.0/10)
Qualità ambiente lavorativo:
(6.0/10)
Qualità struttura ospedaliera:
(7.0/10)
Possibilità di pratica/autonomia:
(8.0/10)
Rotazioni e rete formativa:
(4.0/10)
Possibilità di ricerca:
(6.0/10)

Informazioni aggiuntive

Ore settimanali: 50
Mesi extrarete max: 12
Guardie mensili: 0

Approfondimenti

Commenti globali

La scuola è buona, ci sono molte sedi (almeno 6) in cui si viene smistati a inizio specialità, e per i primi 2 anni si rimane lì. I primi 2 anni sono dedicati alle 4 metodiche di base (Rx, US, TC, RM) e c’è modo di imparare molto bene le basi della radiologia (refertando e correggendo con gli strutturati ma non solo). Il secondo bienno è dedicato alle subspecialità, per cui a fine secondo anno viene indicata una preferenza, più le rotazioni di base (PS, radiologia pediatrica, neuro, muscoloscheletrica). Durante tutti e 4 gli anni vi sono delle lezioni con un programma specifico che viene tendenzialmente rispettato, a fine anno accademico l’esame verte sugli argomenti trattati a lezione durante l’anno. I principali “contro” sono che in alcune sedi gli specializzandi hanno moltissima burocrazia e mansioni amministrative, oltre a dei ruoli a volte poco formative. Queste sono però le sedi in cui si acquisisce più autonomia, in quanto lo specializzando è “necessario”. In queste sedi gli orari sono spesso pesanti e la copertura delle sale a volte ci impedisce di partecipare a congressi o altri eventi formativi.

Qualità della didattica

Frontale: Le lezioni frontali sono presenti e rispettate, non sempre utilissime. In media si riescono a frequentare, ma non è sempre scontato. Abbiamo anche l’abitudine di fare un journal club, una volta al mese, in cui si presenta un caso interessante per metodica e poi si discute.

Sul campo: Dipende dalle sedi, ma in linea di massima gli strutturati (soprattutto i non universitari) sono spesso disponibili a refertare insieme e a spiegare. Per quanto riguarda l’ecografia, la fa lo specializzando e poi “ripassa” lo strutturato, quindi anche in questo caso (metodica in cui è importante la manualità) c’è modo di imparare.

Esame fine anno: è un esame vero e proprio, con più interrogazioni, che verte sul programma didattico svolto durante l’anno. Il materiale delle lezioni di solito è sufficiente.

Ambiente lavorativo

Impegno: Dipende dalla sede e dalla metodica. La sede più pesante è quella centrale (Molinette) in cui l’impegno è elevato in tutte le sale (soprattutto la TC, che ha un elevato numero di esami quotidiano). il principale “pro” è che non facendo PS, durante i primi due anni non si anno guardie e/o weekend. Se poi, nel secondo bienni, si sceglie l’interventistica si avranno le reperibilità.

Clima: L’ambiente lo fanno principalmente gli specializzandi, quindi di solito non è male perché non è una specialità con grosse competitività. Per come è strutturata la scuola, difficilmente si entra in contatto con i colleghi più grandi nell’ambito della stessa turnazione, quindi difficilmente si crea una situazione gerarchica. Per quanto riguarda gli strutturati, dipende. A volte può essere molto pesante. I rapporti con i tecnici di radiologia e gli infermieri di solito, se da parte nostra di spec c’è collaborazione e gentilezza, sono di amicizia e collaborazione.

Struttura ospedaliera

Conosco bene solo le Molinette: struttura in parte molto datata, con grandissimi problemi, ma con reparti di spicco (per esempio il trapianto di fegato). Quindi la possibilità di imparare dipende moltissimo da questo. L’ospedale è comodamente raggiungibile con bus e metro.

Pratica e rotazioni

Pratica/Autonomia: In generale è una scuola che insegna molto, un po’ per necessità un po’ per opportunità. Soprattutto per quanto riguarda l’interventistica, effettivamente c’è molto da vedere, fare e imparare. Per la diagnostica, l’università della salute è nel contesto della “città della salute” con ulteriori ospedali specializzati che quindi, in linea di massima, permettono rotazioni ad imparare al meglio anche le branche specialistiche (dico in linea di massima perché non sempre le preferenze espresse al secondo anno vengono rispettate).

Rotazioni/Rete: Poche rotazioni soprattutto i primi due anni, dove vieni assegnato all’inizio rimani. Nel secondo bienni dipende da che preferenze vengono espresse e se vengono rispettate.

Opportunità di ricerca

Si può fare, bisogna chiedere ai ricercatori

Attività extra

Congressi: C’è la possibilità di partecipare, ma bisogna sempre garantire la copertura delle sale (= qualcuno rimane a casa). C’è il rimborso fino a 400€

Extrarete/Estero: Si può fare sia extra rete che estero, ma bisogna organizzarselo da soli e “convincere” i prof, ma è una cosa abbastanza ben vista e in alcuni casi incentivata.

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