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Università la SAPIENZA F-M/M-O

Neurologia

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Questionari Ministeriali

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Pagella ssmreview:

4/10

Didattica

8/10

Impegno Lavorativo

6/10

Qualità Ambiente

4.5/10

Qualità Struttura

8/10

Pratica e Autonomia

5.5/10

Rotazioni e Rete

6/10

Possibilità Ricerca

57.5

Ore Settimanali

10.5

Mesi Extrarete

4.5

Guardie Mensili

Le recensioni di questa scuola:

Recensione di uno/a specializzando/a del 4° anno

09 aprile 2025

Pagella

Valutazione globale:
(7.0/10)
Didattica:
(5.0/10)
Impegno lavorativo:
(8.0/10)
Qualità ambiente lavorativo:
(8.0/10)
Qualità struttura ospedaliera:
(5.0/10)
Possibilità di pratica/autonomia:
(8.0/10)
Rotazioni e rete formativa:
(7.0/10)
Possibilità di ricerca:
(7.0/10)

Informazioni aggiuntive

Ore settimanali: 55
Mesi extrarete max: 9
Guardie mensili: 4

Approfondimenti

Commenti globali

.

Qualità della didattica

Frontale: .

Sul campo: .

Esame fine anno: .

Ambiente lavorativo

Impegno: .

Clima: .

Struttura ospedaliera

.

Pratica e rotazioni

Pratica/Autonomia: .

Rotazioni/Rete: .

Opportunità di ricerca

.

Attività extra

Congressi: .

Extrarete/Estero: .

Recensione di uno/a specializzando/a del 1° anno

05 aprile 2025

Pagella

Valutazione globale:
(5.0/10)
Didattica:
(3.0/10)
Impegno lavorativo:
(8.0/10)
Qualità ambiente lavorativo:
(4.0/10)
Qualità struttura ospedaliera:
(4.0/10)
Possibilità di pratica/autonomia:
(8.0/10)
Rotazioni e rete formativa:
(4.0/10)
Possibilità di ricerca:
(5.0/10)

Informazioni aggiuntive

Ore settimanali: 60
Mesi extrarete max: 12
Guardie mensili: 5

Approfondimenti

Commenti globali

C'è sicuramente di meglio. Organizzazione scarsa, strutture ospedaliere parecchio indietro, ambiente tra colleghi al limite del tossico, logistica giungla. Strutturati mediamente presenti e tranquilli, buona internazionalizzazione.

Qualità della didattica

Frontale: Poche lezioni frontali saltuarie, non sempre utili, le si può frequentare se si sgomita un po' per assentarsi dal reparto. Per il resto viene suggerito di partecipare a seminari di altri corsi di laurea della Sapienza in ambito neuroscientifico, anche in tal caso con il rischio di farsi guardare storto dai colleghi per doversi assentare dal reparto.

Sul campo: Tutor sostanzialmente inesistenti. Si impara sul campo dagli strutturati ma bisogna starci dietro e fare domande, e comunque bisogna vedersela da soli.

Esame fine anno: Ogni anno su argomenti diversi, bisogna studiare.

Ambiente lavorativo

Impegno: Organizzazione paradossale. Il primo giorno si viene divisi tra le due sedi (Umberto I e Sant'Andrea) sulla base del punteggio conseguito al test ma soprattutto della provenienza: se ti sei laureata/o in Sapienza con una tesi in Neurologia sei sostanzialmente libera/o di scegliere sede e gruppo di ricerca, al contrario in sostanza "ti attacchi". Essere assegnati al Sant'Andrea significa 1) doversi mettere l'anima in pace e automunirsi, a meno che non si voglia fare ogni mattina un viaggio della speranza con i mezzi pubblici; 2) avere meno possibilità di scelta in merito a temi e gruppi di ricerca. L'organizzazione del lavoro è sostanzialmente demandata all'autogestione degli specializzandi (degli anni successivi), che tuttavia paradossalmente porta ad un carico di lavoro eccessivo, ben oltre quanto stabilito da contratto con turni per una media di 60-70 ore settimanali. Il clima che si respira è quello per cui il reparto e il lavoro sono "tutto", a costo anche di rinunciare non solo al tempo libero e al riposo, ma anche alle lezioni. Guardie diurne e notturne + festivi e superfestivi circa 5 al mese, praticamente da subito (con qualche piccola differenza tra le due sedi), così come le rotazioni in rete formativa (sempre stabilite dagli specializzandi più grandi): può capitare di arrivare a Roma il primo giorno di specializzazione e scoprire in serata di essere stati assegnati (da uno specializzando più grande) alla rotazione a Latina, non il massimo soprattutto se si è fuorisede e ci si è organizzati per l'affitto a Roma.

Clima: Ambiente lavorativo tra colleghi al limite del tossico. Domina incontrastata la retorica della "vita per il reparto", a cui si aggiunge l'ulteriore carico degli specializzandi degli anni successivi che si intestano poteri e autorità che non hanno. Viene vista come norma la totale abnegazione al reparto e la rinuncia a diritti elementari come tempo libero, riposo fisico e mentale, e spesso anche lezioni (perchè comportano il doversi assentare dal reparto). A titolo di esempio, si corre il rischio di essere guardati male se dopo un turno di notte non si è disposti a fermarsi anche la mattina successiva. In sintesi, se sei disposta/o a dare la vita per il reparto e a rinunciare ai (pochi) diritti elementari fissati dal contratto l'ambiente tra colleghi sarà sereno e amichevole, se invece vuoi solo il rispetto delle normative e non annichilire il resto della tua vita fuori dall'ospedale lo str*nzo sarai tu! Rapporto con gli strutturati e i docenti mediamente tranquillo, sono tutti abbastanza sereni. Nota positiva in particolare per il direttore, persona molto disponibile e a modo. Personale infermieristico quasi sempre ineccepibile.

Struttura ospedaliera

Strutture ospedaliere fatiscenti (Umberto I) o comunque vecchie (Sant'Andrea, dove non c'è neanche uno spogliatoio per cambiarsi e lasciare i propri effetti personali, bisogna farlo in bagno). Sistemi informatici indietro di decenni, il che rallenta molto l'attività quotidiana. Umberto I facilmente raggiungibile con i mezzi, Sant'Andrea invece impossibile da raggiungere con i mezzi (a meno di non farsi almeno, nella migliore delle ipotesi, 1 ora e mezza all'andata e altrettanto al ritorno, cambiando circa 3 mezzi lungo il percorso): se si viene assegnati al Sant'Andrea bisogna avere la macchina, e comunque bisogna muoversi con largo anticipo al mattino, anche arrivando in reparto un'ora prima dell'inizio delle attività, per evitare il traffico infernale e per trovare parcheggio in ospedale, perchè quello libero si riempie molto rapidamente e quindi in alternativa o si paga quello ad ore oppure si paga la multa per aver lasciato la macchina parcheggiata in posti improbabili. Per quel che riguarda l'Umberto I, essendo il reparto di Neurologia separato dalla cittadella del Policlinico, gli specializzandi si occupano anche di organizzare il parco ambulanze e i trasporti dei pazienti per eventuali consulenze/indagini diagnostiche/trasferimenti: una competenza logistica indispensabile per un neurologo (prendiamola con ironia, per non piangere)!

Pratica e rotazioni

Pratica/Autonomia: Autonomia anche troppa, soprattutto i primi anni. I reparti sono sostanzialmente gestiti dagli specializzandi, il che è un pro per certi aspetti, un contro per quel che riguarda l'apprendimento e anche la "serenità" durante il lavoro. Gli strutturati sono comunque mediamente presenti in reparto, nel senso che per qualsiasi necessità si può bussare alla porta e chiedere, però la gestione del paziente è spesso in buona parte demandata agli specializzandi: a titolo di esempio, spesso il giro visite con gli strutturati al mattino è una "sintesi" del giro fatto in precedenza dagli specializzandi, dove si illustrano e si discutono con lo strutturato le questioni più importanti, per il resto il paziente è spesso e per buona parte della degenza "a carico" degli specializzandi.

Rotazioni/Rete: Rotazioni 4 di 2 mesi ciascuna: San Camillo, San Giovanni, Latina, e poi a seconda della sede a cui si è assegnati si ruota nell'altra (gli assegnati all'Umberto I ruotano 2 mesi al Sant'Andrea, e viceversa). Calendarizzazione elaborata dagli specializzandi più grandi, si inizia da subito e si rischia il primo giorno di specializzazione di venire a sapere di dover iniziare a Latina dal giorno successivo. Va anche considerato che andare in rotazione all'inizio del percorso può rivelarsi inutile, perchè per esempio a Latina si tratta di un reparto di riabilitazione, quindi si va ad "imparare" la riabilitazione prima ancora di aver fatto esperienza della clinica della patologia da riabilitare; al San Camillo c'è alta specializzazione sulle demielinizzanti, oltre ad un interessante ambulatorio di neuroftalmolgia, che tuttavia non si riescono a seguire se si è appena arrivati in specializzazione e non si è fatta esperienza clinica.

Opportunità di ricerca

Ricerca quasi pretesa, già al primo giorno viene chiesto di scegliere un gruppo di cui far parte, tuttavia se si viene assegnati all'Umberto I c'è più "varietà" in termini di temi, al Sant'Andrea molto meno. Temi principali: disturbi del movimento (Umberto I), demielinizzanti (in particolare al Sant'Andrea), demenze (entrambe le sedi), epilessia (all'Umberto I), neurovascolare (entrambe le sedi), malattie rare e periferico (Sant'Andrea).

Attività extra

Congressi: Sì, sia nazionali che internazionali.

Extrarete/Estero: Il direttore è molto propenso a mandare specializzandi all'estero, anche per un anno.

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